Dic 152023
 
Recensione Evolutions Toys Dynamite Action Diapolon
Produttore:
Evolution Toys
Data prod.:
Ottobre 2017
Materiali:
ABS, PVC, Die-Cast, POM
Accessori:
tre robot componibili, 4 coppie di mani aggiuntive, ufo 00, 22, 66, 99 in doppia scala, sfera Apolon, scudo Apolon, lame Apolon, Raggio Apolon con sostegno, Croce Lunare, tappini per fori vite
Altezza:
200 (mm) circa se combinato
Peso:
355 (g)
Manuale:
Fornitore:
Prezzo orig.:
29800 Yen (più tasse)
 

Mecha un po’ bistrattato, in Italia ha un certo seguito e se sorvoliamo sulla qualità non sempre eccelsa dell’animazione, storia e mecha design hanno sempre detto la loro! Schifato da Bandai, è stato necessario attendere uno dei nuovi produttori per vederne realizzate alcune, moderne, interpretazioni. Prima di queste, chi voleva in vetrina un Diapolon, doveva “rassegnarsi” a prendere uno dei rari e costosi giocattoli d’epoca. Vediamo se questo bestione è all’altezza delle aspettative.

La confezione

La scatola è di grandi dimensioni, di cartone abbastanza spesso. La grafica è semplice e non presenta nessun riferimento al personaggio animato. Una cornice blu, che raccoglie solo il composite delle foto del modello, riciclate dalla presentazione del prototipo. In alto il logo del produttore e quello della serie “Dynamite Action”. Questo anticipa la tecnologia per assemblare i vari elementi, che vedremo più avanti. Robot ed accessori sono raccolti in due grandi blister, grandi quanto la scatola stessa. Sicuramente funzionali, ma restituiscono una sensazione di materiali al risparmio. Sia nella disposizione che nelle grafiche c’è un vago ma apprezzabile richiamo al Gasshin Set vintage della Bullmark.

Dotazioni ed accessori

La dotazione di accessori è relativamente completa. Oltre ai tre robot separati, la confezione presenta quattro coppie di mani, lo scudo, le armi da taglio, i numerosi missili, l’Apolon ball e le lame di luce, chiamate in italiano croce di luna. Non mancano le rappresentazioni degli ufo e lo Space clear in doppia rappresentazione sia più grandi e dettagliati che in scala con i robot.
Le finiture sono in linea con quelle del modello, mentre le miniature hanno dettagli più rifiniti. In particolare, i piccoli ufo sono ben verniciati e particolareggiati.

Qualità e finitura

Evoltions Toys non è mai stata garanzia di qualità e finiture e le poche speranze che accompagnavano quest’uscita si sono dissipate velocemente appena aperta la confezione.

Le finiture dei materiali plastici sono abbastanza sotto media. Ben visibili sono le imprecisioni di accoppiamento fra le parti e i segni di stampaggio. Questi sono ancor più marcati sulle parti in plastica gommosa, come le mani, dove i dettagli sono quasi scarsi.
La vernice è comunque uniforme e spessa, i colori brillanti. Ci sono evidenti imprecisioni sul mascheramento di elementi di diverso colore.

L’estetica del sistema ad aggancio magnetico è ben nascosta, a differenza di altre proposte di Evolution Toys. I magneti a sfera risultano visibili solo come articolazione dei femori.
Complessivamente, tutte le funzionalità del modello sembrano datate. Gli accessori si agganciano in maniera grossolana e qualche volta mal pensata, come i dischi rotanti. Lo sportellino che mostra il cuore di Apolon non sta in sede.

Il metallo è presente solo nelle gambe.
Decisamente l’aspetto qualitativo è il vero punto debole del modello.

Articolazioni e posabilità

Sia i tre robot separati che lo stesso Diapolon risultano sorprendentemente stabili. Il sistema a magneti garantisce una buona resa con scarsa spesa. O meglio, è un sistema che di per sé non richiede grande ingegnerizzazione. Il rovescio della medaglia è che non si ha un corpo unico, unito da snodi, ma ogni singolo arto è elemento a sé.

In questo modo, si può creare il Diapolon senza troppa tecnica, evitando sofismi per dare vita alla trasformazione.
Il modello presenta però altri elementi di ricercatezza. Pur usando i magneti, alcune articolazioni sono mascherate. Ci sono i femori estensibili per le gambe del Legga, gomiti armonizzati per tutti i robot e spalline articolate per il petto rosso del Trangu.
Il copri mandibola è articolato, anche se farlo impugnare dalle manone di Diapolon non è semplicissimo.
In generale, possiamo dire che il modello è sufficientemente articolato e posabile, ma alcune delle soluzioni non sono il massimo dell’estetica. L’aggancio dei magneti è solido.

Fedeltà

La fedeltà è buona, se consideriamo che la qualità altalenante della versione animata restituiva un Diapolon diverso per ogni fotogramma.
Sicuramente la proporzione dei tre robot non può essere rispettata e così è stato.

Tutti e tre soffrono di questo problema, ma sicuramente sono un passo avanti rispetto al giocattolo originale.

La nota più stonata è la forma del busto. Troppo rotondeggiante, rende tozza la parte superiore del robot. Difficile parlare di infedeltà, dato che in alcune sequenze è proprio così, ma nelle immagini statiche e promozionali il Diapolon presenta una maggior differenza fra il petto ed il ventre e maggiore spazio nella zona della vita.

Riflessioni e soluzioni tecniche

Non ci siamo.

Intendiamoci, se non fosse che l’asticella si è sempre più alzata, questo Diapolon potrebbe pure avere qualche freccia al proprio arco, ma vista la concorrenza è un prodotto parecchio sotto media. Si salva solo perché di rappresentazioni così grandi e complete, non ce ne sono.

La scorciatoia di usare i magneti come articolazioni e punti di assemblaggio è persino funzionale e ben realizzata, ma non c’azzecca nulla con il robot. Inoltre alcune soluzioni sono veramente troppo grossolane.

Tutto questo però è niente se paragonato alla qualità complessiva e finitura precaria delle parti. Passi la scelta dei materiali, fin troppo plastici, passi pure i segni di stampaggio, ma le mascherature imprecise ed i dettagli delle mani, che paiono fatte da un modellista dilettante, mortificano tutto e fanno arrabbiare, se si pensa anche al costo non proprio economico del modello.

Cosa incomprensibile se poi si dà uno sguardo a quanto sono ben tratteggiati i piccoli UFO

Conclusioni e Pagella

La bilancia fra metterlo in vetrina o lasciarlo sullo scaffale è veramente al limite. C’è solo un motivo per volerlo a casa propria ed è che si ama proprio il Robot, altrimenti non c’è motivo per sborsare la cifra richiesta e trovarsi un oggetto con questo grado di imprecisioni. Le finiture scarse ed il costo elevato demotivano parecchio anche se, alla fine, visto da una certa distanza e considerando la presenza scenica, in vetrina non fa di certo schifo.

LA NOSTRA PAGELLA
: ★★½☆☆
: ★★★½☆
: ★☆☆☆☆
: ★★★½☆
: ★★★☆☆
 
Media: ★★½☆☆
 
PRO
  • è uno scomponibile
  • ha una buona presenza in vetrina
  • design nel complesso buono
CONTRO
  • il design del petto non convince
  • alcune finiture e materiali non sono il massimo
  • il sistema di aggancio con magneti non convince completamente
  • costoso

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