La recensione
Con il lancio della nuova serie su Koutetsu Jeeg (shin vuol dire “nuovo), Bandai ha ripetuto l’esperimento fatto per gli Evangelion, di affiancare l’anime con un modello della serie S.o.c. probabilmente per fruttare l’ondata d’interesse suscitata dalla serie animata.
Ci troviamo quindi sempre più spesso a confrontarci con prodotti che della serie Chogokin non hanno l’effettivo sperito, essendo robot recenti e mai prodotti prima.
La confezione è sempre la solita, anche se la grafica è sempre più orientata alla ricerca di una certa spettacolarizzazione.
Il robot si presenta nel solito sarcofago di polistirolo, completamente disassemblato, mentre gli accessori sono in due blister trasparenti.
Le parti in metallo non sono numerosissime, ma il design particolare e la necessità di aggancio, non permette certo troppe critiche. Anche lo sculpt è praticamente identico al mecha cartacter, dato che su queste nuove serie, l’uso del cad 3d è comune, non poteva essere diverso. In pratica il modello usato in animazione è lo stesso, usato per ricavarne il modellino, garantendo una fedeltà praticamente perfetta al 99%.
Assemblando il modello si possono notare alcune scelte tecniche quasi obbligatorie. Il robot non è totalmente magnetico, alcuni snodi sono ad incastro, simile agli snodi revoltech, ma in metallo. Questo sicuramente per problemi di stabilità complessiva, che comunque non sono stati eliminati del tutto.
Altra curiosità che sa tanto di pezza dell’ultimo momento, è la strisca gommosa posta sotto i piedi, per far aderire meglio le piante alla base d’appoggio.
Complessivamente il modello, una volta montato, è esteticamente inappuntabile, ma la posabilità non è proprio il suo forte. Se le articolazioni sono più che soddisfacenti, basta poco per fargli perdere l’equilibrio, inoltre i femori sono assi limitati nella posabilità, a causa della forma delle coscie.
Altro problema, sono i magneti, che risultano incapaci di mantenere efficacemente in posizione le articolazioni, in posizione particolari. Secondo me il problema è da ricercarsi nel mancato uso di un corpo centrale che potesse funzionare da amplificatore della forza magnetica.
Se vediamo il vecchio Jeeg takara ( o i micronauti) gli agganci sono garantiti da una singola calamita, molto grande e corrazzata da due placche di metallo, ospitata nel busto del giocattolo. Chiaramente tale soluzione non sarebbe stata applicabile per intero su questo jeeg, avendo il busto separato in tre parti, ma alemno poteva essere replicata nella parte più grande del torace.
Passando agli accessori, devo dire che sono un po’ pochini, considerando il panteon che presenta la serie.
Ci sono i missili perforanti ed il bazooka, più l’accessorio per simulare il doppio maglio, che per quanto è brutto evito proprio di considerare.
Anche i restanti non sono poi questo gran che, ma sono d’effetto. Il bazooka è assai ridimensionato, rispetto alla serie animata, ma era prevedibile e giustificatissimo.
Complessivamente, non mi sento di bocciare completamente questa realizzazione, anche se si percepisce una certa superficialità, nella realizzazione, o meglio, una certa frettolosità. Rivedendo alcune soluzioni e mettendoci un po’ più di cura, sarebbe stato un ottimo prodotto, ma così è poco sotto la media di bandai.
Consigliato solo ai fan dei SOC oppure della serie animata.
- molto fedele
- buona finitura e verniciatura
- qualche finitura migliorabile
- quasi non sta in piedi
- c’entra poco con gli altri Soul
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