Feb 252014
 
Recensione Ex Gokin EXG-50: Getter Poseidon
Produttore:
Fewture
Data prod.:
Febbraio 2014
Materiali:
ABS, PVC, Die-Cast, POM
Accessori:
due coppie di mani, coppia di gambe cingolate, coppia di gambe standard, maschera facciale, reattore getter, tre bottoni con ideogrammi, missili getter, getter machine Poseidon, stand espositivo, stand espositivo per getter machine, fermaglio per posizionamento degli ideogrammi
Altezza:
230 (mm)
Peso:
1058 (g) - 1152 (g) con i cingoli
Manuale:
cartaceo, bianco e nero, dettagliato
Fornitore:
Jungle Japan
Prezzo orig.:
33800 Yen

Qualche dubbio, devo ammettere che lo avevo. Dalle prime foto, sembrava il modello con maggior compromesso ed interpretazione rispetto ai bozzetti di Sato, in particolare sembrava troppo semplificato e meno poderoso.

Andiamo a vedere se è davvero così e se quest’ultimo Getter è allineato con le ottime valutazioni dei precedenti due.

La confezione

La scatola, un po’ più grande delle altre due, per ospitare le bonus parts del Dragon, è comunque allineata a quelle dei precedenti Ex-Gokin.

Nessun cambio di rotta per i materiali e le grafiche e anche all’interno, l’unica annotazione è su un più attento ed ampio uso dei traversini di polistirolo, così da garantire massima protezione e stabilità delle singole parti.

Dotazioni ed Accessori

La dotazione è abbastanza ridotta, comprende due sole  coppie di mani articolate solo sulla prima falange, i bellissimi piedi cingolati, la maschera facciale, ovviamente la getta machine Poseidon ed altri piccoli accessori come i bottoni con gli ideogrammi ed il getter core.

Come gli altri ex-gokin è presente il display stand sia per il robot che per la navicella. Pulito, semplice, ma solido e funzionale.

La qualità complessiva è adeguata allo standard del modello, la getter machine restituisce un’impressione migliore, rispetto alla Liger, anche se non è affascinante come quelle del primo getter team.

Fantastici, non ci sono altri termini, i piedi con i cingoli che sono il vero segno distintivo di questo prodotto e non sono una semplice applicazione del design classico ma una vera e propria interpretazione. Sono ampiamente posizionabili, il sistema di aggancio alla gamba è semplice, ma tiene bene, l’unica raccomandazione è di non manipolare l’arto, proprio dalla parte che si asporta o facendolo, porre particolare attenzione.

Anche i piedi standard, comunque sono una bella sorpresa presentando dettagli e parti mobili.

Un po’ semplici i missili da porre sulla schiena (non semplicissimi da applicare).

La maschera facciale, presenta feritoie come per il Getter Liger, ma la particolare conformazione la rendono sensibilmente più delicata e meno stabile.

Le mani, infine sono abbastanza semplici, ma il dubbio più grande è sulla colorazione argentata delle dita. Non sono riuscito a capire se volutamente sfumata o semplicemente grossolana.

Qualità e Finitura

La qualità complessiva è in linea con i suoi predecessori e quindi tutto il Getter G team si posiziona come nuovo punto di riferimento per i gokin di Fewture.

Nessun particolare appunto può essere sollevato all’assemblaggio delle parti, con totale assenza di segni di collante o pezzi fuori posto o particolarmente delicati.

Soltanto la, già citata, maschera facciale, mostra qualche segno di cedevolezza a cui occorre fare attenzione.

Per il resto da valutare l’esposizione con i cingoli, che essendo di gomma, abbinati ad un peso non indifferente del robot, qualche problema di deperimento potrebbero mostrarlo. Consiglio l’uso dello stand in questo caso, posizionando il supporto posteriore, in modo da tenere sollevato tutto il corpo, nella misura esatta per non far poggiare tutto il peso sulle parti di gomma.

Sebbene, anche in questo Poseidon, l’armatura non si asporti più, il sistema di doppia apertura della gabbia toracica è veramente molto bella, sicuramente la più scenografica del nuovo trio.

Anche nella distribuzione dei materiali questo Getter G conferma la tendenza ad un uso più attento del metallo, che da una parte fa sembrare il modello più leggero di quello che ci si aspetterebbe (anche se poi la bilancia garantisce una certa soddisfazione), ma è garanzia di una più sicura posabilità.

Articolazioni e Posabilità

Sia con piedi normali che cingolati, il Poseidon si posiziona facilmente e con stabilità. Le soluzioni proposte non sono diverse da quelle già adottate dal Dragon e dal Liger e garantiscono al pesante modello, un invidiabile spettro di pose, risultando sempre abbastanza spettacolare ed esteticamente ineccepibile.

Come detto su, i piedi sono stati particolarmente curati, in entrambe le configurazioni, presentando anche i pistoni idraulici meccanicamente funzionanti.

Fedeltà

Fatto salvo per alcune correzioni, già viste nel Getter G e nel Liger, quasi tutte migliorative, rispetto ai bozzetti originali, anche per il Poseidon non si possono annotare lamentele particolari, anzi a dire il vero, dal vivo il design finale è possente e l’interpretazione funziona più che nei bozzetti.

Colori e dettagli sono in linea con il Getter classico, mentre la scala è accettabile, anche se con i piedi classici, fa sfigurare il Getter Dragon, cosa che normalmente non avviene nella serie classica.

Conclusione e Pagella

Con questo cinquantesimo EX si chiude il ciclo dei Getter di Sato, sopravvissuti al loro ideatore, rappresentano ad oggi il punto più alto di questa produzione, in attesa di vedere cosa si riuscirà a produrre dai bozzetti rimasti.

Ovviamente, la prematura scomparsa del mecha designer in questione, lascia aperta la discussione a tante riflessioni, una su tutte il fatto di trovare un degno sostituto, una volta esaurito il materiale ancora in archivio e non solo, ma anche trovare chi sappia finalizzare i bozzetti non è stato semplice, come testimonia il lavoro fatto per i due Mazinger.

Acquistando il Poseidon, comunque si ha la certezza di completare degnamente il trittico dei Getter G, essendo assolutamente di qualità adeguata e per alcuni aspetti persino superiore ai suoi due predecessori, quindi nessun dubbio dovrebbe attanagliare chi ha già fatto incetta dei primi due.

LA NOSTRA PAGELLA
: ★★★★☆
: ★★★★☆
: ★★★★½
: ★★★★★
: ★★★★☆
Media: ★★★★½
PRO
  • Rivisitazione riuscita
  • Chiude degnamente il trittico
  • Qualità e finitura globali
CONTRO
  • Prezzo
  • Non tanto metallo quanto ci si aspetterebbe
  • Maschera facciale non stabilissima

Le parti Bonus per il Getter G Dragon

Insieme al Poseidon è fornito il bonus pack per il Getter Dragon, similmente a quanto visto nella prima serie dei tre Getter.

La qualità complessiva è buona, sicuramente all’altezza di tutto il progetto Getter G e le parti sono ben più complesse del Gatling offerto per il Getter classico o del grande Tomahawk, dal desing poco omogeneo e con pezzi riciclati della medesima versione repaint.

Le due armi sono componibili, a seconda della configurazione scelta possono essere esposte come pistole mitragliatrici o asce, con qualche richiamo nell’impugnatura ai precedenti Getter Tomahawk.

Sicuramente un omaggio gradito e che è presente in TUTTI i Poseidon, non solo in alcune confezioni.