A seguito delle iniziative per il quarantennale dei chogokin, Bandai ha riproposto l’ennesimo repaint dell’immortale Gx01R. In questo caso abbiamo un modello identico al primo R, con la testa del limited Tamashi del 2008, denominato plus, con colorazione metallizzata.
Basta questo per renderlo appetibile? Dire di no, ma andiamo con calma e vediamo di parlarne alla conclusione. Vi segnalo che oltre al Gx01R, l’iniziativa coinvolte anche i Soul Gx08 e Gx31, entrambi previsti con colorazioni metallizzate.
La confezione
Scatola di dimensioni identiche al vecchio GX, mantenendo la stessa disposizione degli elementi. Cambia la grafica che si semplifica e mostra un elegante fondo nero opaco, con elementi lucidi. Rispetto al Gx-01R+ è apprezzabile lo sforzo di mantenere visibile qualche elemento del modello risultando molto più elegante. All’interno troviamo il contenitore di polistirolo che ospita il corpo principale del robot, ben al sicuro, i blister trasparenti ed il classico stand. Nessuna articolare sorpresa, dunque.
Dotazioni ed accessori
La dotazione di questo Mazinger Z è identica a quella del Gx01R, quindi completa ben curata, sicuramente un punto di merito a questo vecchio modello, capace ancora di dettar legge, persino su produzioni ben più recenti. Come al solito, Bandai ha tolto il libretto ed inserito un pieghevole in bianco e nero.
Qualità e finitura
La qualità complessiva è decisamente elevata. Al di là dell’anzianità del progetto, la sua realizzazione è assolutamente di pregio. Molto buona la finitura delle vernici che risultano ben stese e spesse. Rispetto al Gx01r+ abbiamo molti elementi dipinti, uno fra tutti le piastre pettorali, che nel precedente limited erano solo colorate in pasta. I toni sono leggermente caldi, ma il dettaglio maggiore è la verniciatura delle parti nere, leggermente chiara. Affiancati, il Gx01R+ risulta leggermente più preciso nei dettagli, ma meno rifinito nelle coperture.
Articolazioni e posabilità
Dove si percepiscono gli anni del Gx01R è nelle articolazioni. Qui, ovviamente, non ci si può aspettare nessuna novità. Il corpo principale è lo stesso, marchiato ancora 2002 e quindi non è corretto aspettarsi soluzioni diverse.
Fedeltà
Stesso argomento lo possiamo fare per la fedeltà rappresentativa. A tutti gli effetti, il modello è identico al Gx01R+, con l’unica variante del JetScrander, che non è quello del film, ma il classico della serie, con la pinna verticale senza la Z.
Riflessioni e soluzioni tecniche
All’inizio mi domandavo e rispondevo che non valeva la pena portarsi a casa quest’ennesima variante limited. Se è vero, in parte va anche considerato che il modello è a livello di finiture, davvero ben realizzato. Purtroppo vi è una sovra abbondanza di rappresentazioni del Mazinger Z e quindi fra le tante, specialmente per chi possiede da un vecchio GX della prima serie, potrebbe essere più indicato risparmiare e puntare direttamente al Gx70, vero punto di svolta.
Conclusioni e Pagella
Prenderlo o meno, come spesso succede nel nostro mondo è più una questione di pancia che di testa. Questo Gx, è indubbiamente bello, ma il progetto è davvero vecchio. In vetrina fa la sua figura, specialmente se accompagnato dal corrispondente Gx-08, ma se è già presente un altro Mazinga della serie 1, ci rifletterei parecchio. Mi sento di consigliarlo solo a chi mancante, almeno del Gx01R+, ma potrebbe risultare superfluo anche in questo caso, inoltre non è il massimo per i puristi, presentando una colorazione che ma si accosta agli altri GX classici, se non andando a prendersi pure il prossimo Gx02 limited e l’Afrodite.
- qualità sempre alta
- esteticamente gradevole
- tanto metallo
- progetto superato
- l’ennesimo Mazinger Limited
- colorazione che mal si amalgama con gli altri Soul
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