Presentato in contemporanea con il Mazinger Z, il Great Mazinger costituisce la seconda uscita della sotto serie Dynamic Classic proposta da Bandai, nella linea Soul of Chogokin. Ispirata alla versione TOEI ed n particolare di quella presente nei lungometraggi cinematografici dei super robot Nagaiani è stata una vera e propria ventata di novità e protagonista di una completa riprogettazione dei soggetti rappresentati.
Vediamo se come per il passaggio dal Gx01 al Gx02 ci sono state evoluzioni o se, al contrario, Bandai avrà optato per soluzioni identiche, sulla falsa riga di quanto accaduto per i super robot chogokin.
La confezione
Le proporzioni della scatola sono identiche a quelle del Gx-70.
Anche per la grafica, è stato fatta una scelta di coerenza e vengono replicati i colori ed il design precedenti, proponendo, oltre alla foto del modello, anche i disegni ispirati all’animazione TOEI.
Nessuna novità anche per quanto riguarda la disposizione degli elementi interni e come questi vengono raccolti.
Dotazioni ed accessori
Dotazione generosa per il Great Mazinger, ma soprattutto completa. Non sono infatti previsti ulteriori pacchetti di accessori, se escludiamo le recenti anticipazioni di alcune option parts estetiche, che saranno incluse nel Gx-70Demaged.
Troviamo dunque tutti gli accessori e tutte le armi del Great, compreso il booster.
Come per il Mazinger Z, sono presenti due volti, uno con gli occhi spenti, l’altro accesi. Da segnalare la presenza di due coppie di ali per lo scrander, per simulare il cambio di forma dell’ala, da freccia positiva a negativa e viceversa. Sono stati inserite anche due V del great boomerang, una priva di aggancio per simulare la versione da lancio. Ci sono poi numerosi mani alternative, gli avambracci potenziati, le armi per le gambe, le due spade con pomolo rimovibile, alcune minuterie e l’ottimo, nuovo, stand espositivo con vano per alloggiare i pezzi più piccoli.
La qualità media è assolutamente molto buona. Stonano soltanto le lame tibiali, che hanno una colorazione fuori tema, volendo richiamare lo stile bidimensionale del cartone animato. Sempre stando sui dettagli, anche le spade, in particolare la decisione di non definire il dettaglio della lama, ma lasciarlo morbido, non l’ho gradita. In animazione appaiono sempre molto ben definite e forse era l’unico accessorio meritevole di essere cromato.
Come per lo Z, la cabina del Condor è trasparente, ma vuota.
Si conferma la tendenza a ridurre la qualità dei cartacei e quindi troviamo un misero pieghevole in bianco e nero dedicato alle istruzioni e un pieghevole a colori, con la genesi ed i riferimenti al personaggio.
In generale, per usare una frase comune: “bene, ma non benissimo”
Qualità e finitura
Come per il Mazinga Z tutte le soluzioni sono state pensate in ottica di ottenere il miglior risultato estetico possibile cercando di replicare il design Toei.
Direi obbiettivo centrato a pieno, tenendo conto delle dovute tolleranze dei riferimenti in animazione.
Rispetto al predecessore, non sono sono state introdotte novità di rilievo. Rispetto all’esemplare di GX-70 da me recensito, vittima di troppi segni di sprue, in questo caso non ho trovato particolari difetti di produzione.
Anche questo Gx-73, rispetto al primo Great, perde tutti i gimmick giocattolosi, come successo nel passaggio fra Gx01 e Gx70.
Non ci sono parti sparanti o elementi a scatto. Se escludiamo le ribaltine studiate per far uscire le derive verticali dalle gambe.
Abbiamo tutti elementi ed accessori “stacca/attacca” e nel complesso, il modello offre maggior flessibilità d’esposizione del vecchio Gx-02.
Colori veramente ben stesi e combinati bene, restituiscono una sensazione di qualità complessivamente superiore.
Fa eccezione l’accoppiamento delle lame lungo i femori. Nell’esemplare in mio possesso, lungo la zona di attacco è visibile una certa imprecisione che abbinata ad una finitura meno metallizzata della parte plastica, stona un po’ con il livello di cura del dettaglio caratterizzante tutto il modello.
Segnalo, inoltre che nell’esemplare in esame, il Brain Condor ed il volto non sempre garantiscono una certa stabilità.
La distribuzione di metallo è la stessa del Gx-70, quindi tutt’altro che scarsa.
Articolazioni e posabilità
Inizialmente, avevo qualche timore sul fatto che ci fosse stato un piccolo passo indietro rispetto al Gx-70. Tuttavia, devo confermare che il Great D.C. mostra le stesse articolazioni del Mazinger Z, solo che occorre maggior attenzione nell’estrarre le caviglie ed i femori, leggermente più duri.
Non starò ad elencare i numerosi punti di articolazione, ma posso dire che rispetto al vecchio progetto siamo davvero un ben po’ avanti.
In più è il primo Great che finalmente può assumere una posa di volo con la testa posizionata, quasi, in modo corretto, grazie all’incavo nel posteriore del collo.
Fedeltà
Come scritto poco sopra, occorre soppesare le dovute tolleranze, ma questi D.C. sono in tutto e per tutto, le migliori rappresentazioni dei Nagaiani in versione TOEI.
In questo caso, guadagniamo anche una maggior differenziazione fra le altezze del Mazinger Z e del Great, che sono ora ben rappresentate ed evidenti.
Molta attenzione è stata poi data alle varie configurazioni, che permettono di replicare le varie pose del robot, non avendo particolari che stonano, come il foro dove viene agganciata la V del boomerang, oppure la possibilità di agganciare nel senso corretto i reattori del booster, al variare della sagoma alare.
Tutto perfetto? No. Come sempre qualcosa poteva essere fatto meglio. Sicuramente al primo posto si trovano le ginocchiere. Pensate fisse, hanno in realtà due posizioni e sono vincolate alla struttura del ginocchio. Preferivo la versione presente nel Gx-02.
Altra nota stonata sono le ali del booster, presenti in una coppia sola. Visto la pensata del lo scrander originale, perché non dare due coppie anche per il booster, così da rispettare la forma dell’ala? E visto che c’erano, dotarlo anche del guscio da lancio?
Capitolo colorazione. Bella indubbiamente e per certi versi azzeccata, segnalo però che sarebbe stato più indicato dare un colore a finitura pastello, data la ricerca di fedeltà con la versione animata. La pinna verticale del booster è in origine rossa e poi verniciata di giallo. Lo si nota estraendola.
Riflessioni e soluzioni tecniche
Questo Gx, come lo Z prima di lui, è l’attuale miglior rappresentazione che si possa acquistare del Grande Mazinga Toei. Questo è fuori di dubbio. E’ anche caratterizzato dalla stessa scelta di abbandonare quasi definitivamente il lato ludico di questi modellini. Difficile stabilire se sia un difetto vero, tuttavia, alcuni accessori, li ho trovati peggiorativi, rispetto al Gx-02. Se da un lato, poco o nulla interessa la perdita dei pugni sparanti, sicuramente il missile centrale è un bel passo indietro, sia come dettaglio che come funzione. Non proprio perfette le spade, con quell’effetto morbido delle lame.
Inutile ribadire che il corpo principiale beneficia a pieno titolo del nuovo progetto e questo è un gran bel pregio.
Conclusioni e Pagella
Se per lo Z era quasi scontata la conferma della bontà del prodotto, per questo Great, l’affermazione è ancora più forte.
Rispetto alla grandissima varietà del primo Mazinga, il fratello maggiore, in Bandai ha soltanto due versioni, la prima originale del 1997 e la versione R, più un recolor. Poca roba.
Il Gx-73 è la prima, vera, rivisitazione di quello che in Italia è considerato “IL” Mazinga, con buona pace del successo o meno nel paese d’origine.
La qualità complessiva, la completezza e l’estetica riuscita, fanno di questo settantatreesimo Gx, un acquisto quasi obbligato e i pochi piccoli difetti, non ne snaturano certo l’attrattiva. Da considerare che la ricerca ed il rispetto per il design TOEI pongono un netto contrasto con l’accentuazione di alcuni tratti “eroistici” introdotti da Bandai e poi evolutisi nelle riproposizioni animate recenti, come gli arti più grossi, una geometria meno antropomorfa delle proporzioni del tronco e la testa piccola.
Se avete già il vecchio 02 in vetrina, visto che non vi sono poi tanti Great in giro, potrete tranquillamente farli coesistere.
Vi sarà di sostegno quando ogni tanto, vi verrà voglia di far scattare qualcosa e dovrete per forza premere i pulsanti del vecchio Gx-02.
- un progetto tutto nuovo
- fedeltà ai massimi livelli
- buoni materiali
- buona posabilità
- qualche accessorio stonato
- due ali in più ed il guscio al booster l’avrei messe
- le ginocchiere sono progettate male
- istruzioni un passo indietro
Galleria fotografica
Ciao Le foto sono già praticamente pronte, ma per la recessione ci vorranno un po’ di giorni ancora. Visto comunque la scarsa frequentazione del sito ho preferito prendermi un po’ di tempo.
Salve, volevo sapere come mai tra le nuove recensioni mancano quelle dei soc gx 74 e gx 75 grazie