Si tratta del primo s.o.c. trasformabile,classe 1999 (il modello) e Bandai non ha tradito le aspettative dei fan nipponici….In patria infatti, il Combattler V (o “Choudenji robo Combattler V” per scriverlo come sono abituati a parlarne i nostri cugini orientali) ha goduto, dalla sua prima messa in onda ( la serie risale al ‘ 76) ,di un grande successo,tanto da muoverne,a distanza di un ventennio ,questa riuscita edizione,la terza della linea “soul of chogokin”
Da noi, questo cartone del passato,non ha certo riscosso la stessa popolarità e diffusione che ha caratterizzato i classici nagaiani ed i fortunati eroi metallici della Sunrise, ..
Il gx-03 quindi è stato accompagnato da un buon entusiasmo da parte dei collezionisti italiani ,senza però, quei clamori che avrebbe suscitato un suo parente robotico più popolare nella nostra nazione! Al di là dei sentimentalismi,comunque,il pezzo è più che riuscito sia per fedeltà riproduttiva che per accuratezza meccanica !
La confezione,piuttosto grande,simile in dimensioni al gx-04 Grendizer, presenta,una volta aperta, il robot scomposto nelle 5 navicelle che andiamo ad esaminare….
- Battle jet Apparecchio supersonico che forma la testa del robot,è dotato di 2 lame aggiuntive da applicare all’estremità delle ali
- Battle cruscher jet corazzato,costituisce la parte dorsale superiore nell’agganciamento,è dotato di reattori staccabili che alloggiano nel display stand a trasformazione avvenuta
- Battle tank carro armato pesante la cui parte anteriore può disporre di 2 appendici estraibili,diventa la metà inferiore del tronco nell’assemblaggio dei 5 mezzi
- Battle marine veicolo anfibio,si trasforma nelle gambe del Combattler
- Battle craft mezzo in grado di perforare la crosta terrestre….( ! )… dividendosi, costituisce i piedi del gx-03
Oltre alle 5 navette,il robot assemblato, è in grado di mutare forma… infatti può divenire il grande cingolato “grandasher”.
Come nella serie televisiva, poi,essendo il “battlecraft” l’unico mezzo a non possedere la capacità del volo,può agganciarsi al “battlemarine” tramite dei supporti laterali,che ovviamente,trovano la loro disposizione nel display stand.
Il procedimento meccanico per scomporre e riassemblare questo s.oc. è piuttosto semplice,l’accuratezza dei particolari è buona ed il modello si presenta bene in entrambe le versioni,sia scomposto che assemblato.
La verniciatura tiene bene,nonostante l’inevitabile contatto fra le parti metalliche durante la trasformazione. Unico neo,almeno per chi scrive,è la mobilità articolare dei femori,davvero scarsa,il robot infatti non può praticamente muovere le gambe in avanti (fatti salvi quei 2-3 mm di corsa dello snodo)…ma questo è dovuto in parte alla meccanica della trasformazione,anche se tutto sommato una maggior cura nella mobilità dell’arto non avrebbe richiesto più di tanto ai tecnici Bandai… in compenso la mobilità delle braccia è eccezionale,tanto da permettere al robot di unirle verso l’alto,congiungendole per lanciarsi nell’arma finale il “super electromagnetic spin”.
Concludendo,la recensione non può che dirsi positiva….e se proprio vogliamo muovere ad eccezione la popolarità non esattamente stellare del Combattler in Italia…..beh!…non ci resta che aspettare il gx-21 in uscita a marzo……un certo Zanbot 3…. 😉 [e il Voltes n.d. Calimero74]
- la trasformazione e composizione è molto fedele
- grande
- particolareggiato e fedele
- parte femorale quasi immobile
- qualche incidente alle vernici può accadere durante gli agganci
- di profilo è un po’ esile
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