Da non confondere con lo shin mazinger zeta, ennesima rivisitazione, a mio avviso, dimenticabile. Shin Mazinger ZERO è invece un manga meritevole di attenzione.
Se la storia, servendosi dell’espediente degli universi paralleli, prevedibilmente non si rileva particolarmente originale, lo stile ed il design complessivo risultano molto interessanti. Nota di colore, il Mazinger Zero, nei tratti iniziali è pari pari l’interpretazione di Taku Sato col suo Mazinger Z prodotto poi da Fewture nella sere Ex-Gokin. Qui trovate le foto e la recensione.
La confezione
Scatola standar, con il modellino in primo piano e sullo sfondo una bella illustrazione pittorica . Elegante, nella sua semplicità. Sul retro, si apprezzano diverse pose del robot e si ha già la lista completa degli accessori più le solite avvertenze, loghi e marchi.
All’interno troviamo un solo blister trasparente che contiene sia il robot che i pochi accessori.
Dotazioni ed accessori
Pochi accessori, appunto. Abbiamo solo una coppia di mani alternative, il pilder in configurazione di aggancio, due coppie di lame da applicare alle braccia e quelle che dovrebbero essere le ali dello Zero, ma che, come nel manga, sono più un aureola divinizzante, a forma di … zero.
Mancano totalmente effetti particolari, che in questo caso, ci sarebbero stati bene e potevano inserire qualche mano in più o qualche particolare che permettesse di variare l’aspetto del robot, come fa nel manga.
Qualità e finitura
La qualità ed il dettaglio, sono buoni. Non si notano imprecisione o distonie sulla verniciatura. I materiali sembrano resistenti. Scarsa, come sempre, la presenza di metallo. Localizzato solo nelle gambe e nelle giunture dei femori. A dispetto delle dimensioni, questo non è un Soul of Chogokin.
Articolazioni e posabilità
Come tutti i super robot chogokin, la posabilità è la caratteristica principale di questo prodotto. Lo Zero, non fa eccezione. E’ facile da posare e grazie al baricentro basso, risulta bello stabile. Qualche limite lo mostra il collo, che non ha una grandissima escursione. Ma al personaggio, non serve. Non vola come gli altri, in orizzontale.
Le solite articolazioni ad attrito qualche timore futuro lo lasciano e l’articolazione del ginocchio, seppur funzionale, al contrario di quelle del gomito, mascherate, è davvero molto vistosa.
Fedeltà
Zero è un personaggio, non canonico, che inizialmente prende spunto da un modello esistente, ex chokin di Fewture, per poi trovare un evoluzione propria. Alcuni segni distintivi restano, come la forma generale delle gambe e la maschera del volto. Altri si evolvono in linee più personali.
La fedeltà è buona, complice anche il design delle articolazioni che l’autore del manga, già considera sulle tavole originali. Avrei preferito una interpretazione più “organica” di alcuni elementi.
Riflessioni e soluzioni tecniche
La serie Super Robot Chogokin si è avviata ad un veloce e precoce declino quando hanno cominciato a salire di prezzo e dimensioni. Oggi se paragoniamo queste uscite con quelle iniziali, la differenza è quasi imbarazzanti. Alla fine abbiamo un Soul of Chogokin, dotazione e materiali alleggerite. In effetti possiamo dire che la sere Super è stata assorbita riassorbita dalla linea principale.
Conclusioni e Pagella
Personaggio e storia mi son piaciuti un botto. La considero la miglior reinterpretazione del classico Mazinger Z. Non mi sarebbe nemmeno dispiaciuto una serie animata, in stile Toei mitigata dal fan service.
Detto questo, non ho mai voluto spendere più di tanto verso rappresentazioni troppo sofisticate e questo SRC è il giusto compromesso da mettere in vetrina se non si è totalmente rapiti dal character e mecha design. Allora ci sono alternative migliori ed appaganti. Ma anche più costose.
- buona posabilità e finitura
- design fedele
- bello grosso x un SRC
- bello grosso x un SRC
- pochi accessori e nessun effetto
- solito dubbio sulle articolazioni col passare del tempo possono diventare cedevoli
- prezzo x un SRC
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