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Ecco finalmente la seconda uscita di questa particolare ed unica serie di transformer, la meglio realizzata fino ad ora, ma anche la più discussa..
Il motivo è presto detto. Confermando quanto si era venuti a sapere per vie traverse, con questa seconda uscita TAKARA ha ammesso implicitamente di non essere riuscita ad avere le licenze per riprodurre le auto di fabbricazione europea. In mancanza di tale concessione quelle che poteva essere un prodotto straordinario, è stato rinchiuso in un prodotto di nicchia e che difficilmente potrà soddisfare i palati fini ed esigenti dei vecchi appassionati, me compreso.
Questa seconda uscita doveva rappresentare uno dei più bei transformer ovvero Lambor, conosciuto da noi come “Freccia”. La cosa interessante ed anticipata anche dal nome è che il modello di base era una Lamborghini Countach, ovvero una delle più belle auto mai prodotte dalla casa del toro. Sfortunatamente la limitazione detta poc’anzi, ha obbligato la Takara ha scegliere un veicolo diverso, snaturando il carisma del vecchio personaggio.
Come si intuisce dalle foto la scelta è caduta sulla DODGE VIPER e per di più in versione aperta. Bellissima macchina, per carità, ma nulla a che vedere con la precedente edizione. Per di più la versione cabrio allontana ancor più da modello originale.
Passando alla descrizione e valutazione del modello, posso dire che tutta la cura realizzativa e rappresentativa emersa nel primo Binal, la ritroviamo in eguale misura in questa seconda uscita. La riproduzione dell’auto è precisa e colma di particolari. Non mancano alcune finezze visibile negli interni e la verniciatura è bella solida.
Un po’ più semplice, ma meno riuscita la trasformazione, che mostra alcuni limiti evidenti del progetto.
Il fatto poi che si parli di una spider non ha aiutato a migliorare l’estetica del robot, che resta comunque più che accettabile. Buona, al parti dello smoke screen, la mobilità, come la scarsità di accessori. Anche in questo caso una sola arma, che nasce anch’essa dal motore. Manca il lanciamissili a spalla.
In conclusione, se il primo Binaltech ha avuto il pregio oltre che l’effetto di una bella ed inaspettata novità, questa serie già a partire dalla seconda uscita sta cominciando a mostrare un po’ il fianco, non tanto sul lato qualitativo, ma per la mancanza di carisma. I modelli sono belli e ben fatti, i robot quanto di meglio si possa immaginare per un transformer, ma la mancanza di una licenza per auto leggendarie si fa sentire parecchio e se aggiungiamo una progettazione un po’ più affrettata, il rischio è che la serie giunga a termine prematuramente.
- stessi pregi del BT01
- mancando la licenza, non è una lamborghini
- la trasformazione è complessa e delicata da fare
- avendo scelto una spider, il robot mode non è bellissimo