E’ il mecha di Yattaman, come chiamato in Italia, per antonomasia. Nonostante la sfilza di robot zoomorfi che lo hanno seguito, lui è rimasto nei cuori dei fu bambini. Lo Yatta Can che in originale, era Yatta Wan.
La versione proposta anni fa da Unifive ed ancora rimasta imbattuta, è caratterizzata da una buona realizzazione, unita ad un design estremamente convincente ed un peso spropositato.
Con gli anni è emerso un difetto particolarmente diffuso, che purtroppo non ha rimedio, ovvero la la vernice bianca del petto che si crepa. Anche l’esemplare in mio possesso purtroppo, come quasi tutti, ne soffre. Ovviamente, parlando di un modello del 1999 questo non può inficiare la votazione finale, ma è un aspetto da tener presente al momento del reperimento.
La confezione
La confezione rispecchia la cura con cui la, defunta, Unifive, distribuiva i suoi gokin. L’originale forma cubica, racchiude un blocco di polistirolo che protegge adeguatamente il pesante modellino.
Grafica semplice, che rappresenta il modello, con qualche effetto fotografico. Serve bene a descrivere cosa ci troveremo all’interno. Sul retro la grafica è più semplice e mostra parte degli accessori.
Il sarcofago di polistirolo, sarebbe da prendere a riferimento per come è stato concepito, offrendo un posto corretto per tutti gli accessori ed al tempo stesso proteggendo adeguatamente il modello, garantendone anche il mantenimento in posizione. Ogni parte è poi imbustata.
Dotazioni ed accessori
Tutte le peculiarità di questo mecha della Tatsunoko sono stati rappresentati. Come rappresentanti dei tantissimi mini robot della settimana, arma finale di tutte le macchine di Yattaman, ci sono cinque mini figure. Abbiamo anche il tonico, a forma di osso. Sorvolando sulla bandierina, difficile considerare un vero e proprio accessorio aggiunto, da rimarcare la presenza delle due figure statiche dei protagonisti della serie, da applicare alle maniglie e che servono per completare l’esposizione.
Non direttamente da considerasi come accessorio, menzioni anche la presenza di effetti luci e suoni, con la sirena e la lanterna alimentate da batterie a bottone.
NOTA: essendo un modello di molti anni fa, è assolutamente da verificare lo stato di dette batterie. Se dovessero ossidare, rischiano di rovinare in modo irreversibile, l’impianto elettrico!
Completano la dotazione le tre coppie di occhi, che permettono di dare tre espressioni diversi al modello.
Qualità e finitura
La qualità complessiva è buona, la vernice è ben stesa, i dettagli discretamente precisi. Peccato per i mini personaggi che sono monocromatici.
Il modello è ricco di gimmick particolari. Oltre al già citato impianto luci e suoni, va segnalato il sistema della ribaltina che permette di far comparire la mini orchestrina, la scaletta che scende dalla bocca.
Articolazioni e posabilità
Lo Yattacan, è da considerarsi un veicolo/robot, semovente. Anche se dotato di articolazioni, queste sono usate più per supporto alle azioni di combattimento e spostamento che per altro. Il robot infatti si sposta su ruote, per lo più ha le mani appoggiate ed agisce sempre in modo minimale.
Così il modello rispecchia questa filosofia, presentando però il necessario per rispettare i movimenti visti nella serie.
Da menzionare il sistema di ribaltina per far comparire l’orchestrina e l’efficiente sistema di ribaltamento del busto ed apertura della bocca, con la comparsa della scaletta estesa.
Data la conformazione, l’enorme peso che contraddistingue il modello della Unifive, non è un eccessivo problema.
Fedeltà
Lo Yatta Can unifive, è un modello fedele.
Le proporzioni sono corrette e restituiscono bene il design simpatico del personaggio.
Anche le due figurine statiche dei protagonisti son ben rappresentati, come anche i mini robot.
Riflessioni e soluzioni tecniche
Ci sono due cose che impressionano di questo modello. Il primo, più evidente, è l’enorme peso complessivo. Un blocco di piombo! Ed è il primo aspetto che salta alle mani, aprendo la confezione.
Il secondo aspetto è la qualità globale, in considerazione dell’anno di produzione.
Questo Yatta Can pare senza età. Fa sfigurare molte delle produzione anche più recenti, portando con se chicche di primo livello sia nel confezionamento, che nella realizzazione. Davvero un must buy se si è amanti di prodotti del genere.
Conclusioni e Pagella
Se non fosse che è un modello di ben quasi vent’anni, sarebbe da mettere in vetrina senza remora. Il problema è che invece gli anni ci sono e molti esemplari, specialmente se non tenuti bene, rischiano di presentare segni di invecchiamento importanti.
Il difetto più comune, anche di quelli rimasti in scatola è la crepatura della vernice bianca del petto. Quindi all’atto dell’acquisto, occorre far molta attenzione. Probabilmente non ne troverete di sani, ma ci sono quelli più o meno colpiti e poi occhio all’ingiallimento dovuto ad esposizioni in stanze di fumatori.
Per il resto, non c’è nemmeno da pensarci. Validissima alternativa alle versioni più recenti ma meno carismatiche.
- è ben realizzato
- mantiene la caratteristica simpatia
- ha diversi gimmick con cui “giocare”
- è un modello di quasi venti anni
- il notevole peso obbliga a maneggiarlo con attenzione
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