Già reduce dalla precedete produzione cyber-punk incentrata sulla serie di Mazinga, circa un anno fa Fewture ha cominciato a presentare le prime immagini di un progetto del tutto simile, ma basato sulla serie del getter robo.
Le informazioni iniziali, sebbene correlate già di foto pressoché definitive, erano abbastanza limitate. Il dubbio era se e quanto metallo sarebbe stato usato e soprattutto se andavamo in contro ad action figure con gli stessi problemi del sopra citato Mazinga: giunture molli e materiali non proprio esemplari.
Con il passare del tempo, finalmente Fewture rilascia le specifiche, che vedono una virata decisa verso la costruzione in metallo, ma soprattutto è confermato il calendario delle uscite, che non solo prevede la messa in produzione di tutti e tre i getter, ma anche della variante BLACK o per meglio dire del Getter 1 in variante Ryoma (chi ha visto un po’ di recenti OAV sa di cosa sto parlando). Versione che nell’intenzione del produttore è estremamente limitata.
Ora, sebbene non sia la versione più riuscita, ho cercato un acquirente per un rene e sono riuscito a comprare questa splendida, ma costosa variante.
Dico subito che la confezione è davvero degna di un limited. Vi sono due scatole, la prima in cartone grezzo, ma con gli ideogrammi e le scritte personalizzate. Dentro questa si trova la scatola vera e propria, in cartone rigido, nero lucido con sovra copertina. Aperta anche questa, sono finalmente al cospetto del sarcofago di polistirolo di “Aoshimiana” memoria. Rimosso il coperchio ed aperti i due lembi di cartoncino, finalmente vedo il modello, ma solo dopo aver rimosso la manualistica. A voler riassumere in una parola, direi… appagante.
Il modello si presenta moderatamente imponente. L’impatto del design, per chi ha già avuto a che fare con la Fewture è mitigato, ma è innegabile che colpisca.
Sulla parte frontale abbiamo il robot con tutti gli accessori, sul retro le parti del piedistallo.
Il primissimo impatto, è più che positivo. Rimuovendo il corpo principale, occorre fare attenzione in quando estremamente pesante, ma anche estremamente sbilanciato. Le gambe, decisamente grandi, sono di metallo per la quasi totalità e quindi vanno sempre sostenute per non mettere a rischio le giunture.
Il robot si presenta in configurazione “nuda” ovvero mancante di tutte la corazza, destinata ad un montaggio successivo. Questo è il vedo fattore innovativo, rispetto anche ai Majin 1901. Il robot presenta una doppia natura. Senza la corazza ricorda molto il design degli Evangelion, richiamando forti elementi organici; il volto in particolare presenta pesino i denti. Notevole la precisione dei dettagli, e resta d’effetto la vista della gabbia toracica. Ovviamente i particolari sono tutti in plastica.
Sebbene pregevole e d’impatto, questa modalità non sprigiona quel carisma tipico di questa produzione. Una volta montata la corazza ed gli accessori (che comprendo anche il generatore dei raggi getter). Ci troviamo davanti a quel capolavoro stilistico che vedevamo nelle foto ufficiali.
Va detto che la corazza pettorale è di metallo, mentre il resto degli accessori è di materiale plastico. Il fissaggio è semplice, ma lascia qualche dubbio sull’efficacia, in quanto (come abitudine di Fewture) si affida al solo attrito dei perni. Discorso a parte per il mantello che tratteremo più avanti. L’ascia realizzata in plastica gommosa dura, appare ben colorata, rifinita e di grande effetto. Il getter non presenta mani intercambiabili, ma un’articolazione semplificata (l’articolazione coinvolge raggruppa tutte e non le singole falangi) di quella utilizzata per i Majinga 1901. L’impugnatura appare stabile, anche se non raggiungiamo i livelli di Bandai
Una volta composto il modello, posso affermare che l’impatto visivo è notevole, e nell’insieme il tutto risulta anche piacevolmente armonioso. Insomma sembra che il designer abbia fatto un ottimo lavoro e che la trasposizione dalla carta al reale sia riuscita decisamente bene. Ma non è oro tutto quello che luccica.
Fermo restando quanto di buono ho detto, ci sono alcuni punti che lanciano un’ombra di dubbi su questa produzione.
In primo luogo l’effettiva rarità non è stata ancora accertata, e solo col passare del tempo si capirà se questa variane potrà dare motivazione al prezzo elevato di acquisto.
Secondo punto di non poco conto è quello relativo alle giunture. Queste sono assai numerose e ben studiate ed il robot, così come è concepito, presenta una straordinaria posabilità; allo stesso tempo le stesse caratteristiche offrono il fianco a possibili danneggiamenti e rotture di alcuni snodi, tanto da spingere lo stesso produttore ad inserire nella confezione le istruzioni di come maneggiare al meglio il modellino. In particolare il notevole peso della parte inferiore conferisce un baricentro estremamente basso e quindi possibilità di un posizionamento estremamente stabile. Di contro, la manipolazione va effettuata proprio afferrando il modello dalle gambe, ed accompagnando il movimento delle giunture, pena il rischio di rottura.
Questo dettaglio, in un modello limitato e con un prezzo di acquisto decisamente elevato, non è un fattore di poco conto. Considerando anche che le giunture, ad un’attenta analisi paiono effettivamente sottodimensionare, ed il materiale plastico non proprio di qualità. Nel dettaglio, ho notato, ad esempio come lo snodo del torso sia costituito da una semplice uniball con sostegni decisamente sottili. Tremo al pensiero che possa cedere, solo per un’errata manipolazione del modello.
Altro dettaglio negativo, è sicuramente il materiale che compone il mantello. Questo importante accessorio, è stato stampato in plastica gommosa dura ed è estremamente pesante. Una volta inserito, nel non facile incastro, sbilancia pericolosamente il modello dimezzando, ad essere generosi, la posabilità dello stesso. Questo, sommato ai possibili danni di una caduta, fa propendere per un’esposizione priva di questo accessorio, oppure l’uso del piedistallo, che però personalmente non prediligo.
A conclusione della recensione, va valutato anche l’investimento economico richiesto. Quello che è certo è l’unicità del design del modello, quindi il gusto personale è un dettaglio importante. E’ chiaro che se non piace il design e l’idea è di puntare all’acquisto solo per la presunta rarità si commette un grave errore ed i difetti fin qui elencati si ingigantiscono in maniera preponderante. L’acquisto invece è consigliato a tutti quelli che sono impazziti per il Majinga 1901 ma che sanno che Fewture ha nella scelta dei materiali plastici il suo punto debole e quindi è preparato a qualche pecca di questo tipo.
Infine una nota del tutto personale: leggo su diversi forum alcune considerazioni abbastanza opinabili. A parte il disquisire sul prezzo più o meno alto, spesso viene detto che questo modello è senza paragoni, che è il nuovo punto di riferimento del settore ecc.. Bhé è mia opinione invece che questo modello, seppur bellissimo, non porti nessuna innovazione o riferimento al settore. Infatti Bandai resta l’indiscussa dominatrice sia per i materiali sia per la qualità complessiva; Aoshima si distingue per i suoi modelli massicci ed imponenti; Max factory (l’ultima arrivata) sta provando a ritagliarsi una sua nicchia di mercato, puntando su modelli atipici, una qualità costruttiva in crescita se non pari a quella Bandai ed alcune soluzioni ardite. Fewture dal canto suo ha, furbescamente, creato un suo mercato, creando la prima action figure con parti in metallo e quindi non entrando direttamente in concorrenza con le altre case. Bene così ed avanti con i prossimi getter!
- grande e pesante
- design efficace
- i materiali plastici più gommosi, non sono il massimo
- non risulta stabilissimo e col tempo alcune articolazioni potrebbero diventare lasche
- uso della colla per fissare alcuni elementi