LA RECENSIONE
Avrei preferito di gran lunga trovarmi a fare una classica recensione nella linea dei S.o.C ed invece…
Ed invece Bandai ha scelto altrimenti.
Dobbiamo tornare indietro di circa quattro anni, per trovare la presentazione di quello che doveva essere il Soul of Chogokin del grande Generale Nero. Per me sarà sempre chiamato così, perché così l’ho conosciuto nell’adattamento italiano della serie animata storica. Un vecchio capo militare, malvagio, alla testa di una brigata di poveri stupidi, quotidianamente insultati (nota al merito per l’interpretazione delle due voci principali RENATO MORI, SANDRO IOVINO e dell’adattamento un po’ naif) che combatte il Grande Mazinga con un tale odio e sentimento, da decidere di scendere direttamente in campo a metà serie ed immolarsi in un (tentato) omicidio (riuscito) suicidio, che libererà la via al ritorno di quell’inetto del Doc. Hell, che tanto piace ai fan di Mazinger Z, ma dal carisma pari a una ciotola di riso scotto.
Perdonate la digressione nostalgica! Dicevo: questo Ankoku Daishōgun è stato presentato come un S.o.C. con tanto di corpo articolato e mantello in tessuto. Insomma, roba serissima, dato che si parlava di una serie completa dedicata ai classici di Dynamic nonché primo vero grande villain presentato come Soul of Chogokin.
C’erano stati prima il Garada ed il D2, ma erano robetta, rispetto al grande GENERALE NERO!
Invece nisba! Bandai c’ha ripensato ed ha proposto, per altro mantenendo un packaging del tutto riconducibile alla serie chogokin D.C., una statica, con qualche accessorio e braccia articolate.
La confezione prevede brown box e scatola del tutto identici ai S.o.C. D.C. Fin nelle grafiche. All’interno non c’è il polistirolo, ma ogni elemento è raccolto in blister e protetto da pellicola.
Il vero problema si presta una volta estratti gli elementi dalla confezione. Normalmente i prodotti Bandai, anche nelle figure statiche, hanno una qualità più che discreta. Questo Generale Nero, invece pare un prodotto di seconda scelta. I materiali sono pesanti, gommosi, privi di qualsiasi percezione di qualità, restituiscono una pessima impressione tattile. Le finiture sono approssimative, con alcuni elementi che presentano, chiaramente, i segni di stampaggio.
Della verniciatura, è possibile apprezzare la fedeltà dei colori, ma sia la precisione, che la scelta di lasciare alcuni elementi non trattati, crea una sensazione di economicità, quasi da prodotto non ufficiale. L’elenco sarebbe lungo, ma dalle foto son evidenti le finiture delle parti metalliche, poco uniformi, l’effetto gomma delle spalline blu, oppure l’elsa della spada, che nasce rossa e poi colorata con una passata, anch’essa poco uniforme, d’oro.
Gli accessori sono semplificati al massimo, ma numerosi per una statua. Tutto sommato funzionali gli agganci di avambracci e mani, molto meno la catena del fodero. Statica e fragile, nell’esemplare difficilmente restava al suo posto. Criticabile anche il mantello, rigido e fornito dei profili laterali sostituibili. Difficile da posizionare e mantenere in sede, rispetto alle foto di presentazione, ha pure una conformazione diversa.
L’unica cosa vera che si salva è lo sculpt generale. In effetti la resa è ottima, finché lo si vede da una certa distanza ed a figura intera. Le proporzioni e l’epicità del personaggio sono resi in maniera ottima e si abbinano magnificamente ai due Mazinger D.C.
Il giudizio dunque pesantemente negativo, senza appello. Assolutamente lontano da qualsiasi motivazione d’acquisto, se non per lo sculpt, anche considerando il relativo esborso economico. Purtroppo, ad oggi, resta l’unica vera rappresentazione del Generale Nero classico. Le statuette da edicola son da dimenticare, mentre gli Aoshima, seppur belli, rappresentano un altro personaggio.
- ottima scultura
- proporzioni corrette abbinato ai due Gx D.C.
Galleria Fotografica