Premessa
Nella mitologia di Kotetsu Jeeg il popolo Aniba è una civiltà dal passato millenario appartenete al leggendario Impero Yamatai, che intende riconquistare la Terra poiché la reclama di diritto ed a capo di tale rivalsa vi è la spietata regina Himika.
Se nel precedente Mazinger scomodava egizi, arabi, nazisti e soprattutto micenei, in Jeeg Nagai, pesca a piene mani dalle storie leggendarie del suo paese. In particolare torna fino al periodo del regno della regina Himiko al governo del regno Yamato… suona leggermente familiare?
Anche in questo caso la leggenda si mischia con la fantasia ed il regno tribale originale, nonché la sua “figlia del sole” nell’immaginario Nagaiano diventano un nemico formidabile, che dormiente da millenni nelle viscere della terra, torna a destarsi per rivendicare il diritto di occupazione del… Giappone.
Himika, da sciamana e matriarca si trasforma di regina demoniaca, dalle sembianze ferine (anche se nell’anime il suo volto non assume quasi mai i tratti del manga), spietata ma affascinante e sicuramente uno fra i protagonisti femminile più forti fra le varie serie storiche.
Purtroppo durerà per metà serie, fallendo come di consueto nello sconfiggere il protagonista della serie, verrà sostituita dal ben più demoniaco Imperatore del Drago.
Himika resta unica nel suo genere sia come design sia come profondità del personaggio, anche se comunque vincolata alle regole ferree sui nemici animati.
La confezione:
La confezione è semplice, con vetrinetta in vista, scatola di medie dimensioni, con grafiche in linea con altre serie. Il cartone è sottile, ma adeguato, all’interno trova posto un ampio blister che garantisce la dovuta sicurezza al figurino. Tutto comunque ha un aspetto un po’ economico non certo rapportato al reale costo del prodotto.
Dotazione ed Accessori:
Difficile essere generosi in casi come questo. Ovviamente un figurino è difficle che porti chissà quale dotazione ed in effetti Himika porta con se solo l’asca bipenne, che per altro ha anche nella serie animata. E’ davvero poco ma d’altro canto quella aveva nella serie e quella c’è.
Un paio di braccia in più avrebbe aumentato la varietà d’esposizione, ma soprattutto uno stand adeguato averebbe impreziosito il prodotto.
Qualità e finitura:
Sintetizzando posso dire che la qualità è quella delle figure di una generazione fa. Sono abbastanza evidenti i segni di giunzione fra gli elementi e qualche segno di stampo. Da vicino si nota anche che i dettagli non sono verniciati con massima precisione. Ad eccezione del visto, i restanti particolari sono abbastanza grossolani se visti da vicino. Fortunatamente la dimensione ridotta del tutto, rende visibili queste imprecisioni solo ad un’attenta visione o avvicinandosi molto. Nel complesso ed in vetrina, il risultato è più che accettabile.
Come detto, tuttavia, non si possono fare paragoni con le produzioni attuali dei concorrenti o della stessa Cm’s su altre serie. Altro dettaglio che sbilancia in negativo il rapporto fra qualità e costo.
Posabilità:
Il posizionamento, per essere stabile, richiede che venga impugnata l’ascia, altrimenti tende ad appoggiarsi sulla destra. Il manico dell’ascia, di materiale elastico, facilità l’impugnatura della stessa, tuttavia la posizione della mano vincola molto le possibile posizioni dato che risulta aderente alla gonna.
Fedeltà:
Esteticamente non ci sono molti appunti da fare e la rappresentazione è bella, tuttavia si tratta comunque di un’interpretazione odierna di quello che era la regina vista nel cartone.
I lineamenti sono più giovanili ed il corpo più snello ed affusolato. Himika nell’anime era più matura e possente quasi sempre richiamando i lineamenti massicci caratteristici della serie.
Questa versione, se vogliamo, si avvicina più alla regina vista in Shin Jeeg.
Anche qualche nota di colore è stata adattata per rendere più realistica la resa finale, con un certo abbassamento dei toni più accesi.
Nota maniacale, finalmente sappiamo cosa portava sotto la gonna. 🙂
Le soluzioni tecniche
Come per il tema degli accessori, anche per le soluzioni tecniche, tirarle in ballo per un figurino pre-colorato è difficile, tuttavia, qualcosa da raccontare c’è.
Intanto si individuano bene le parti in cui è scomposto ed i segni di giunzione, non trattati fanno capire come le soluzioni adottate sia sostanzialmente riconducibili ad un grosso Gashapon.
Penso che un recaster in gamba non faticherà a smontarla, per ricavarne una resina.
Conclusioni:
Cm’s non si smentisce ed anche questa volta ci regala prezzo alto e bocconi amari. Amari perché la realizzazione è bella, ma pecca di qualità. Qualità nell’assemblaggio, nella rifinitura e verniciatura.
Ovviamente in foto i problemi si evidenziano in modo abnorme. Nella figura intera di 17 cm è difficile che l’occhio capti certe imprecisioni, però è palese la distanza con le moderne figure prodotte da Bandai (tanto per fare un nome) e decisamente meno care.
E’ un peccato perché alla fine l’unico vero problema di questa rappresentazione è che si sposa male in una collezione di Chogokin, se solo fosse costata meno o rifinita meglio…
- estetica riuscita anche se modernizzata
- rappresentazione più unica che rara
- finiture da figurino economico
- non sono previste altre uscite
- prezzo alto