La recensione
Dopo il debutto del Gx-44 e del nuovo sistema di articolazione, la serie più economica e piccola dei S.o.C. è stata completamente rivista ed il nuovo corpo base ha preso il posto di quello che trovavamo nei vecchi Gx01 -02 ecc…
Sebbene, come da tradizione, con qualche variazione e qualche rinuncia, Bandai ha prima proposto il nuovo Mazinger Z, quasi in contemporanea all’uscita del cartone e poi a seguire si è appropriata di un altro brand, che fino ad oggi era di casa Aoshima. Stiamo parlando dei mecha basati sulla serie Shin Getter Last day.
Si parte quindi con questo Dragon, pesantemente rivisto nel design, più cicciuto e possente, simile a quello che si vede nel manga di Ken Ishikawa e dai colori meno arlecchineschi rispetto alla versione tradizionale.
Il modello rispetta in pieno questo design, se non fosse per il fatto che è più piccolo del Gx-18 (versione classica del getter dragon) e quindi si perde un po’ della possanza tipica della serie.
Ovviamente è caratterizzato da una posabilità notevole, utilizzando molte soluzioni presentate nel Gx-44. Troviamo quindi articolazioni dei femori e caviglie estensibili e ginocchia con fine corsa carenato. Anche le articolazioni dei gomiti sono “mascherate”, anche se non offrono, come successo per il mazinga, la possibilità di allungarsi per raggiungere un angolazione superiore all’angolo retto, il modello presenta anche un’interessante soluzione per le spalle, anche se alla prova dei fatti i copri spalla inibiscono alcune pose e tendono a venir via facilmente. Più funzionale il mantello intero che si fissa sul retro della schiena. I polsi sono mediamente articolati. Anche questo uno dei miglioramenti apportati con l’adozione del nuovo corpo.
Del nuovo corso questo Dragon, però, eredita anche i difetti che si possono riassumere nella scarsa attenzione dei particolari. Le plastiche sono poco dettagliate, non dipinte e non rifinite a dovere. Anche la verniciatura, in qualche punto e specialmente nelle parti grige, non è uniforme. Gli accessori sono pochi e non proprio dettagliatissimi.
In particolare se prendiamo il vecchio Gx-18 è quasi lampante l’attenzione dei particolari che lo fa uscire vincitore in questa particolare comparazione. Ovvio che per il resto ci troviamo di fronte ad un confronto impari, sia per proporzioni che per soluzioni tecniche. Però i particolari erano un vanto della serie di Bandai e pian piano ci stiamo perdendo per strada quest’importante caratteristica.
La confezione prevede, oltre al classico set di mani, due asce (sono escluse quindi le varie combinazioni inserite persino del Revoltech!) la versione voltante del mantello e due braccia conserte, che permettono, insieme allo stand espositivo, di posizionare il robot in una posa tipica della serie animata (dove per altro non fa una bella figura essendo il mecha usato dal cattivo di turno). Bella idea, ma realizzazione pessima. Capisco la difficoltà e il necessario compromesso per posizionare le braccia in quel modo, ma un po’ più di dettaglio e qualche contorno sottile, avrebbe aiutato molto e reso meno plasticoso il tutto.
Altra nota dolente di queste nuove realizzazioni è la distribuzione della plastica. In particolare mi riferisco alla scelta di realizzare pure i piedi in plastica. Francamente non capisco a che scopo. Ok il metallo c’è ed i modelli sono belli pesantucci, anche rispetto alle dimensioni ridotte, ma i piedi in metallo aiutano a mantenere il baricentro basso e quindi a rendere stabile il modello. Avrei preferito una miglior distribuzione del peso. Oltre tutto c’è l’irrisolto problema dello scostamento cromatico fra il colore delle plastiche e la vernice del metallo.
Dunque tirando le somme, di questo modello mi son piaciuti l’aspetto, molto fedele all’anime e le soluzioni adottate per aumentare la posabilità.
Non mi sono piaciuti la poca attenzione per i dettagli, le parti in plastica, davvero poco definite, in particolare, la verniciatura poco uniforme nelle parti grige.
Il modello, mi sento di consigliarlo per l’acquisto, se il mecha design piace, resta l’unico getter dragon oav presente sul mercato. Peccato per alcuni dettagli che ne abbassano la qualità complessiva. Comunque non compratelo come sostitutivo del Gx-18.
- buona progettazione
- fedele
- buona posabilità
- finiture migliorabili
- poco metallo
- piccolo
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