Con i problemi al sito per il passaggio di server, si era resa necessaria una divagazione leggera e poco impegnativa e quale miglior divagazione di restituire la posizione eratta ad un amicone?
Detto fatto ho messo in pratica quello che avevo tempo fa ipotizzato ed ecco i passaggi salienti.
Per i più smemorati, questo è il link al vecchio articolo: un bel regalo di Natale.
Di seguito la messa in opera ed i risultati finali, premetto che la riverniciatura non è risultata fattibile quindi ho preferito evitare di rovinare ulteriormente il marmittone.
Per prima cosa il collo. Il pernio presentava un incastro troppo stretto, il tempo deve aver stressato troppo la plastica con il risultato di far schiantare la base inferiore. Per riparalo non è bastato il re incollaggio e la molatura delle sezioni del busto, la differenza era tale che ho dovuto inserire una vite passante che potesse sostenere lo sforzo di reinserire il pernio, altrimenti la colla da sola non avrebbe retto (non ha retto). Questa vite, ha richiesto la creazione di una sezione nelle due parti del busto, che permettesse di ospitarene la testa.
La parte più preoccupante comunque restavano i femori ed infatti è quella con la quale ho dovuto combattere di più. Anche qui la lavorazione prevedeva l’inserimento di una vite passante sulla testa del femore, con l’applicazione di colla lungo il bordo di frattura e l’inserimento di una rondella per aumentare la base di sforzo. Al primo tentativo, la vite utilizzata si è rotta nel perio e si è dimostrata inamovibile, dato che provando a “trapanarla” mi sono accorto che cedeva prima il materiale del daigokin che la vite stessa. Rinunciato all’intervento di estrazione, ho optato per la ricostruzione mediante resina bicomponente per metalli (il famoso Acciaio liquido) con incollaggio di una rondella, invece che il fissaggio con vite. Nessun problema invece per l’altro femore che ha richiesto solo una piccola smussatura per alloggiare la testa della vite.
Terminata l’attesa per la necessaria essiccazione dei collanti… ecco il risultato:
Devo dire che tutto sommato, è stato più semplice del previsto. Temevo per lo stato del metallo che sembra essere abbastanza fragile, ma alla fine, escludendo quella maledetta vite di scarsa qualità, tutto è andato abbastanza liscio.
Restano un mistero le cause scatenanti di tanto degrado, forse un esemplare nato male, forse qualche strana reazione chimica nella lega utilizzata, resta il fatto che il modello, per come è messo, alla fine richiederebbe una riverniciatura professionale completa, cosa che al momento non è nelle mie possibilità.