Questo Gx10 Black è uno di quei modelli che metti nella lista dei desideri all”ultimo posto per poi pentirtene perché comunque arriverai a comprarlo e se per caso sarà un pezzo ad alto tasso speculativo ci lascerai anche su una bella cifretta.
Questo, se vogliamo, è in sintesi quello che è questo modellino, che tocca le corde dell’irrazionalità tipiche dei collezionisti più ossessivi, quali io mi annovero di farne parte.
La confezione
La scatola è la stessa della versione normale, cambia ovviamente la grafica, che rappresenta il modello Black. Anche l’interno è identico per ideazione e disposizione dei particolari, riprendendo il corpo unico in polistirolo che ospita tutti i singoli elementi, accessori e corpo principale.
Il libretto è stato sostituito con un misero foglietto in bianco e nero. Scelta, ancora una volta, incomprensibile.
Dotazioni ed accessori
Come per tutti i black, anche per il Borot, la dotazione complessiva è speculare a quella presente nel modello standard.
Qualità e finitura
Se il color era già un buon esempio di colorazione e realizzazione, questo black non gli è da meno. Il nero satinato è steso bene ed in modo uniforme. La colorazione delle parti più chiare, non è propriamente grigio, ma cangiante.
Le tre teste, di diverso colore, si sposano abbastanza bene, se magari come plus aggiungevano qualche altra variante male non avrebbe fatto.
Mani e pugni sono ben dettagliati.
Nient’altro da aggiungere.
Articolazioni e posabilità
Il Gx10 in generale, è un ottimo modello. Le linee semplici sono state riprodotte molto fedelmente e le soluzioni tecniche sono di prim’ordine. L’eccezionale stabilità e posabilità per un modello così pesante è davvero apprezzabile.
Il black non cambia di una virgola e presenta anche lo stesso problema agli avambracci, che tendono a sfilarsi facilmente.
Fedeltà
Stesso argomento lo possiamo fare per la fedeltà rappresentativa. A tutti gli effetti, il modello è identico al Gx01R+, con l’unica variante del JetScrander, che non è quello del film, ma il classico della serie, con la pinna verticale senza la Z.
Riflessioni e soluzioni tecniche
Beh qui è durissima. Io l’ho comprato dopo molto tempo, ma avendo già preso gx01b e gx02b, anche questi in ritardo, alla fine ho ceduto.
C’è molta speculazione su questo modello, considerato limited essendo un’edizione nata per la distribuzione Toy’s dream project), ma che alla fine si trova con relativa facilità ricordando anche che i limited di Bandai non hanno certificazione sulla tiratura effettiva. Sicuramente è un pezzo più pregato fra i Black “normal” ma consiglio di attendere occasioni e non farsi prendere dall’impulsività.
Conclusioni e Pagella
Alla fine è un pezzo che ha un suo perché, specialmente esposto con la testa “arrabbiata”. Probabilmente conveniva prenderlo alla data di commercializzazione, ma per loro natura questi black non rientrano subito nelle mire di un collezionista classico, sia per la totale estraneità a qualsivoglia fedeltà di riproduzione, sia perché si collocano abbastanza male insieme alle versioni standard, richiedendo un posticino tutto loro per essere valorizzati.
Suggerirei comunque di assecondare l’acquisto solo dopo aver preso i precedenti Black, solo così il lato oscuro di Borot potrà dare il meglio di se.
- estetica complessiva
- pensante e consistente
- finitura opaca
- non aggiunge nulla al Gx standard
- costoso
Galleria fotografica