E’ inutile negarlo, in Italia, IL robottone per eccellenza è GOLDRAKE! Da noi è arrivato prima Ufo Robot e poi tutti gli altri. Non conta l’ordine cronologico, di produzione o altro. Primo ed unico è stato Goldrake, quello che tutti ricordano, quello che ha segnato almeno un paio di generazioni, quello delle prime polemiche sui cartoni giapponesi “fatti al computer” quello che ha raccontato come si potesse fare cartoni animati dove la gente muore, urla e sanguina dolorante, quello dell’ ALABARDA SPAZIALE! TUONO SPAZIALE e GOLDREEEEICCC gridato a piena voce dal buon Actarus/Malaspina…
E’ inevitabile, quindi, che qualsiasi news inerente questo personaggio, che è bene ricordare, non avere in patria minimamente pari dignità rispetto al Mazinger Z, in Italia susciti un discreto interesse.
Da tempo il buon Gx04 è rimasto solo ed incontrastato nel regno dei Chogokin. Più volte ristampato e con quotazioni a volte imbarazzanti, è stato praticamente scelta unica per chi volesse mettere in collezione un Grendizer ricco di accessori e metallo.
Da qualche mese, complice probabilmente un nuovo assetto delle licenze, non è più così.
A breve Cm’s proporrà il suo Grendizer, più grande, con più metallo e riccamente accessoriato, mentre Bandai ha risposto non esaudendo le richieste dei fan, che avrebbero voluto una versione R del Gx, ma proponendo il personaggio nella sua nuova linea di mini gokin, i Super Robot Chogokin.
Sarà una valida alternativa? Scopriamolo insieme.
La confezione
La scatola è conforme alle precedenti uscite, quindi è compatta, caratterizzata da un cartonato leggero ma di qualità. La grafica è abbastanza appariscente, meno geometrica rispetto a quelle iniziali dei Mazinger.
All’interno trovano posto un blister principale, grande quanto l’interno della scatola, che ospita il corpo principale , le mani e gli effetti di lancio e del tuono, più uno più piccolo per l’alabarda i magli perforanti e l’adattatore per lo stand Tamashii.
Sia per materiali che design, è conforme al target di vendita di quest’oggetto.
Dotazioni ed accessori
La dotazione è discreta, abbondano le mani alternative per un range di pose completo, l’alabarda completa e separabile in due, due effetti per simulare il lancio dei magli, due magli perforanti già in configurazione con i petali ruotati, un paio di corna alternative, con assemblato l’effetto per simulare il tuono spaziale. Sul corpo del robot troviamo poi anche i boomerang estraibili ed un ulteriore paio di mani già montato.
Purtroppo, come per altre produzioni, siamo di fronte ad una dotazione solo parziale, mancando lo spacer che di fatto è un elemento complementare del Grendizer.
Per la verità mancherebbero anche altri componenti minori, per una dotazione non certo paragonabile al GX, tuttavia, è una manchevolezza assolutamente spiegabile e condivisibile, in considerazione del prezzo e della destinazione di questo prodotto.
La qualità complessiva degli accessori è molto buona. In particolare, l’alabarda è superiore a quella che dota il Gx04, sia come design che come materiali.
Piacevoli, anche se solo scenografici, gli effetti speciali.
Qualità e finitura
Se c’è una cosa in cui ha saputo stupire Bandai è la qualità di questi Super Robot Chogokin ed in questo Grendizer si assiste ad un ulteriore step evolutivo.
Sinceramente trovo difficile muovere critiche credibili. Non ho individuato imprecisioni di sorta né nell’assemblaggio né nella colorazione.
Le plastiche sono di qualità, colorate molto bene e con precisione.
I particolari, anche i più minuti, sono precisi e senza incertezze.
Gli accessori sono in linea con quanto detto. L’alabarda, ad esempio, usa materiali migliori di quella, già all’epoca poco convincente, del Gx04. L’asta è più rigida, l’aggancio è più solido e vincolato, le lame meglio scolpite.
I petali dei magli sono stati ripensati ed ora sono in plastica rigida, ma dotati due agganci sferici, che permettano l’interazione fra braccio ed avambraccio, senza piegature e storture varie.
Cercando a fondo, del mio esemplare posso criticare solo una certa facilità a perdere i boomerang sulle spalle. Per il resto siamo al livello dei migliori Soul of Chogokin e ben sopra ai, già ottimi, Mazinger.
Articolazioni e posabilità
Il punto di forza degli S.r.C., dettato dalla stessa Bandai, è l’estrema posabilità data da soluzioni di articolazione particolarmente complesse e funzionali.
Questo Grendizer non fa eccezione.
Le pose assumibili sono praticamente infinite, del tutto comparabili a quelle di un’action figure, nel contempo, mantenendo un’estetica assolutamente accettabile in tutte le condizioni.
Inutile stare ad elencare tutti i punti di snodo, basti dire che per ogni articolazione sono presenti quasi sempre, almeno due punti di snodo, compreso il tronco, dotato persino di uno scatto in estensione, così da poter aumentare gli angoli di inclinazione senza compromettere le parti in rilievo.
Dalle spalle, spariscono le parti mobili viste nei Mazinger, ma viene utilizzato un particolare ad L interno al busto ed all’articolazione della spalla, che permette di ruotare il braccio fino al torace. Una soluzione più pulita ed elegante ed ugualmente efficace.
L’articolazione collo-testa è affidata ad un doppio giunto sferico dal corpo al collo e dal collo alla testa. Oltre a permettere una totale mobilità, si può tranquillamente posare anche in configurazioni di volo…
Un particolare un po’ meno gradevole è il retro delle ginocchia, dove è presente una grossa interruzione all’estetica delle gamba generata dall’incavo dell’articolazione. Avrebbero potuto trovare un approccio meno impattante dal punto di vista estetico, anche solo continuando il particolare rosso fino alla al inizio della gamba.
Tutte le articolazioni, presentano una tenuta maggiore dei precedenti SRC, anche in considerazione del peso notevolmente maggiore da gestire. In sostanza questo Grendizer non solo è articolato molto bene, ma riesce anche a mantenere le pose meglio dei predecessori.
Fedeltà
L’essere fedele al design vintage, non è mai stato l’obiettivo di questa serie ed infatti, ricercare la fedeltà di questo Grendizer al vecchio Goldrake animato è fondamentalmente sbagliato.
Gli S.r.C. nascono come rivisitazione in chiave moderna di svariati mecha e così, il Grendizer proposto ha design e proporzioni da rivisitazione moderna.
La corporatura è robusta, ipertrofica, con torace e spalle sproporzionate, rispetto alla testa. I piedi non sono quelli, tipicamente, rotondi della serie animata, d’altro canto non lo sono mai stati fin dai primi giocattoli vintage e salvo rarissime occasioni non sono mai stati riprodotti con esattezza. La testa, di per se molto piccola, ha un design più simile alla versione manga, dal profilo tagliente, un viso affilato, accentuato dalle corna più appuntite.
Nell’insieme, preso atto dell’altezza ridotta, è un design d’impatto, quasi imponente, decisamente più pensante, rispetto a quello proposto per i Mazinger, tanto che si fa fatica ad affiancarli, soprattutto al Great Mazinger.
Mi senti di muovere critiche soltanto verso alcuni dettagli della colorazione, in particolare avrei preferito un tono diverso per il blu del volto e uno stacco fra gli elementi tibiali, rispetto all’anello del ginocchio.
Anche se più distante dall’originale, trovo più attraente questo design, rispetto a quello del Gx04, anch’esso caratterizzato da diversi compromessi.
Riflessioni e soluzioni tecniche
Riprendendo la domanda iniziale sul fatto che questo SRC potesse essere una valida alternativa al Gx04, devo dire che non vi è una vera risposta. Personalmente sarei portato per il no anche se non in senso assoluto. Mi spiego.
Come prodotto è imbattibile nel suo genere. Costa relativamente poco, ha una qualità paragonabile ai modelli superiori, è molto posabile ed è tutto sommato bello da vedere. Anche la dotazione, se prendiamo per buone le anticipazioni del prossimo spazer, si avvicinano a quelle del GX, ma c’è un grosso ma! Le dimensioni.
Purtroppo, la linea Super robot Chogokin è molto eterogenea, senza un criterio vero e proprio di scala e presenta soggetti tutti molto piccoli. Questo Grendizer, che è già più alto e grosso, rispetto alla media, si sposa male con i precedenti Mazinger Nagaiani e non si sposa male con i robot dal design più classico. In definitiva è bello da solo oppure affiancato, con una certa accortezza, al Mazinger Z, un po’ meno al Great Mazinger, ma tende a sparire se messo in una vetrina piena di S.o.C. specialmente della vecchia guardia.
Ottimo da solo o per l’acquirente occasionale, che viene attirato anche dal prezzo, tutto sommato, basso; trovo difficile che possa risultare alternativo al set del Gx04 e probabilmente nemmeno al prossimo Brave Gokin di Cm’s, ben più alto e fedele.
Come per la recensione sui Mazinger, mi trovo a riflettere sul fatto che Bandai avrebbe potuto ri-editare versioni nuove dei Soul, con soluzioni presentate su questi S.r.C. ed avrebbe fatto soldi a palate.
Conclusioni e Pagella
Dunque il modello in se è ottimo sotto tutti i punti di vista. Piccolino, ma non così piccolo, pensante e posabile, ha un’estetica d’impatto anche se lontano dal gusto dei puristi. C’è di positivo che finalmente assistiamo alla presentazione di un Grendizer nuovo, c’è di negativo che non è un S.o.C. e non si hanno ancora garanzie sul supporto che potrà avere.
Un modello anche, giustamente, economico ed alla portata di tanti, compreso l’utente occasionale, anche perché in Italia e Francia Grendizer è ben noto e molto amato contrariamente a quanto accada in madre patria.
Un modello comunque non adatto a sostituire il Gx e poco appetibile per i puristi della serie animata “vintage” per loro c’è da attendere almeno l’uscita del CM’s oppure devono rivolgersi ad altri prodotti meno posabili e con soluzioni meno ricercate, come i metal tech di cui è apprezzabile la versione anime ed il disco ben proporzionato. Tutte soluzioni, comunque, distanti economicamente.
- la qualità complessiva
- la posabilità estrema
- il costo, tutto sommato, ridotto
- non è “Goldrake”
- e’ piccolo, se si hanno vecchi S.o.C. tenderà a sparire in vetrina
- si è visto soltanto il prototipo dello Spazer
Galleria fotografica
Dunque, i getter sono il GX 51 e 52, il Gaiking é il 27, sempre di Bandai.
Il Jeeg é della serie Dinamic robot museum di Kaiyodo.
Gentile Michele,
ho appena letto la recensione, come sempre perfetta, del SRC Grendizer e volevo chederti un informazione se tu me la potessi fornire te ne sarei estremamente grato.
Nell’ultima foto della galleria fotografica sono stati immortalati i tre SRC Mazinger Z, Great Mazinger e Grendizer accompagnati da un Gaiking (ma è il SOC?) mi sembra imporbabile dovrebbe essere più grande e poi Il Getter Dragon e il Getter sono rispettivamente la versione SOC e quella dell’Aoshima?… Ma soprattutto mi interessava sapere che versione è il piccolo Jeeg in primo piano non riesco a riconoscerlo e mi piacerebbe molto saperne qualcosa in più… In attesa di una tua gentile risposta ti saluto cordialmente.