Sinceramente non so come iniziare questa recensione, per molti versi partire dalla valutazione di un modello, dalla sua versione limited non ha molto senso, ma vista l’improbabile circostanza di un mio acquisto delle versioni così dette standard, non ho molta scelta, e cercherò di dividere in due il giudizio finale, uno per il modello e l’altro per la versione, cercando di essere il più obiettivo possibile.
Cominciamo dalla confezione: questa si presenta decisamente grande, ma in stile tipico di Aoshima, ovvero grande figura centrale del modello, uno sfondo così così, sarcofago gigante di polistirolo bi-fronte, dalla parte del modello ci sono anche le spalline, i pugni ed la miniatura “omaggio”, dall’altra il mantello e la spada.
Superato lo shock dovuto alle dimensioni di questo Ankoku Dai-Shogun o Generale Nero, l’estrazione si presenta un po’ delicata sia per il peso sia per la forma delle articolazioni, che sembrano fatte specificatamente per graffiarsi.
Estratto il tutto, la caratteristica che salta subito agli occhi e che differenzia questo modello dal resto dei Die-cast finora trattati è la dimensione. Qui stiamo parlando di un modello dalle dimensioni fuori scala e con circa il 90% di metallo. Su questo lato non c’è storia per nessuno qui Aoshima sbanca ed alla grande.
Al cospetto di cotanta mole, il dubbio immediato è sulla posabilità di questo bestione! Ebbene anche qui ci troviamo davanti da un semi-capolavoro. Nonostante la mole il modello è tutt’altro che statico. Le articolazioni se bene non innovative, permettono una posabilità superiore alla media (anche dei tanto vituperati S.o.C.). Caviglie, ginocchi, femori (con due punti di articolazione) spalle e gomiti permettono una flessibilità di pose veramente apprezzabile e maggiore è l’apprezzamento in considerazione delle dimensioni e del peso dell’oggetto in questione.
Dal punto di vista costruttivo, i materiali appaiono di buona qualità, il metallo è presente in abbondante quantità, la plastica non è eccessivamente rigida, il mantello, sebbene in gomma dura, non presenta particolari segni di finitura. Gli snodi sembrano solidi e non presentano eccessiva cedevolezza. Le articolazioni sono ben studiate e dimensionate, ed in generale la costruzione adotta soluzioni ampiamente collaudate, ma davvero funzionali. L’articolazione della coscia, ad esempio è tipica delle action-figure destinate al mercato dei giocattoli, ma qui permette la modello di assumere una serie di pose altrimenti impossibili. Permane l’errore di Aoshima che posiziona i pugni perfettamente ad angolo retto rispetto all’avambraccio, quando capiranno di dargli un po’ di angolazione? L’assemblaggio è nella media di Aoshima, le viti sono in mostra. Qualche perplessità la danno i gancini di ancoraggio dei copri spalla. Sembrano sottodimensionati ed un po’ fragili, ma sono elementi che non hanno necessità di essere rimossi una volta posizionati. Altro elemento un po’ dubbio è il gonnellino. Fantastica l’idea di non renderlo fisso, ma rischia di divenire alla lunga il vero punto debole di tutto il progetto. Il materiale di cui è fatto (gomma dura) non sembra l’ideale per mantenere forma e colorazione. Vedremo se col tempo troverò conferma alle mie preoccupazioni.
Per quanto riguarda la presenza di accessori, questa è limitata alla sola spada con il relativo fodero come nel soggetto originale. Per un modello come questo, ovvero dotato di un solo accessorio, Aoshima si poteva sprecare di più. La spada è molto grezza e la realizzazione appare estremamente economica.
La figurina “bonus” evito anche di considerarla. Basti dire che sia per colorazione che per realizzazione è molto inferiore ai gashapoon che troviamo in circolazione.
Ok fin qui abbiamo parlato del modello, adesso entrerò nello specifico di questa versione, che va ricordato, è una versione limitata a 500 pezzi, espressamente richiesta dall’importatore Anime Import e che presenta un adattamento dei colori sul personaggio della serie televisiva (da qui il nome). Brevemente ricordo che ad oggi il Generale Nero di Aoshima lo si trova in 3 varianti, ovvero la normal, la kawai e quest’ultima.
La confezione ed il libretto sono identici alle altre versioni, l’unica variante esterna alla scatola sono le due etichette che riportano il numero di produzione con una piccola foto della variante di colore e il bollino di Anime Export, figliale nipponica di Anime Import
Passando al modello ammetto subito, che in foto non rende come dal vivo. Alcune tonalità (il celeste) non sono proprio rispettate, ma globalmente questo Dai-Shogun fa la sua figura. Il colore però presenta delle imperfezioni e globalmente sembra steso in maniera sottile. Questo porta ad una certa fragilità che si evidenzia negli angoli vivi e fra le giunture dove il metallo tende a sfregare. Alcuni segni erano già presenti all’apertura della scatola.
In particolare l’esemplare che ho aperto e fotografato, presentava segni da sfregamento sotto le ascelle ed un segno di sverniciatura da contatto sul polso destro. Per il restante la verniciatura seppur sottile ed un po’ approssimata risulta stesa bene ed i particolari del volto sono nella media per lo standard di Aoshima.
Il gonnellino in quest’esemplare presenta alcune deformazioni rese evidenti dalla colorazione più chiara. Qui la gomma dura di cui è composto mostra tutti i suoi limiti strutturali.
Maggior attenzione nella finitura del colore e soprattutto una serie di protezioni per lo stoccaggio, come quelle presenti sui ginocchi non avrebbero fatto certo male. Peccato bastava poco per evitare questi piccoli dispiaceri.
In conclusione, mi sento di sottoscrivere tutte le ottime impressioni che questo Ankoku Dai-Shogun aveva suscitato alla vigilia. Il modello è un must sia per dimensioni sia per posabilità. In vetrina fa la sua figura comunque sia colorato e, particolare di non poco conto, è il primo cattivo di Aoshima.
L’ideale sarebbe avere sia la variante nera che questa, ma il costo non proprio popolare, necessariamente induce a considerare attentamente l’acquisto. Da parte mi ho scelto questa versione per diverse ragioni, fra le quali vi è la decisione di sostenere quest’iniziativa da parte di un importatore italiano e l’affetto che nutro per il personaggio originale, anche se affiancarlo al povero “Grande” Mazinga è un’ingiustizia troppo grossa!
- molto grande
- tanto metallo
- ben articolato
- vernice molto delicata
- qualche dettaglio sarebbe migliorabile
- la versione colorata è un accontentarsi, in assenza del vero Generale Nero