Nel mondo del collezionismo, sia esso dedicato ad oggetti di poco valore, oppure a pezzi di pregio assoluto, c’è da sempre il fenomeno dei pezzi nati in tiratura limitata o/e numerati. Non sempre infatti il produttore segue entrambi i dettami, fornendo informazioni sulla totale tiratura effettiva o numerando i singoli oggetti. Bandai, pur cavalcando attivamente il fenomeno, non ha mai previsto né l’una né l’altra strada. I limited Bandai sono sulla fiducia. Salvo buon fine e soprattutto, non riguardano mai una sola serie. Ed è così che anche il filone degli economici SRC, ha goduto dei suoi “limited”.
Ampia ormai è la pletora fra colorazioni speciali o veri e propri personaggi. Questo Mazinger Z “KUROGANE FINISH” appartiene alla prima categoria, essendo un recolor. Ma una semplice ricolorazione ed una limitatezza sulla carta, può giustificare l’esborso richiesto?
Scopriamolo insieme!
La confezione
Il cartonato è più piccolo rispetto alla scatola della versione originale, quella con la basetta di polistirolo. Bella e semplice la grafica, molto suggestiva, con le strutte in oro. Quasi ricercata, pregiata.
All’interno trovano posto due blister sovrapposti. Il primo col robot e gli accessori principali, il secondo con lo scrander scomposto.
Dotazioni ed accessori
Se consideriamo di paragonarlo con la primissima uscita, questo Kurogane è più completo. Perde il super pugno, ma guadagna lo scrander, che è un accessorio quasi fondamentale e veniva venduto a parte, insieme agli effetti.
Per il resto abbiamo la stessa dotazione.
Qualità e finitura
La qualità globale, non si discosta molto dalla versione standard, mentre le finiture sono più curate. La verniciatura, che da il nome a questo “limited” è apprezzabile ed impreziosisce il giusto. A far la differenza, secondo me, sono i toni più accesi di blu e le finiture argento che sottolineano gli avambracci, le game e la parte superiore del bacino. Completamente assenti nella versione standard, si erano già visti nella versione SHIN Mazinger.
Gli accessori sono per lo più identici alla prima versione.
Articolazioni e posabilità
La prima serie ha presentato un difetto cronico. Dopo un po’ di manipolazione, diventa assolutamente ciondolante.
Difetto tipico di quasi tutti i chogokin che presentano articolazioni ad attrito.
Ovviamente è troppo presto per capire se anche questo Kurogane, soffrirà degli stessi difetti. Al momento l’esemplare, pur non presentando modifiche di sorta, si presenta più rigido. Probabile che sia solo perché nuovo.
Proprio perché identico, la posabilità è la stessa del Mazinger Z liscio.
Fedeltà
Più che fedele al Mazinger Z animato, questo SRC è fedele alla visione di Bandai. Fin dal Gx-01 c’è stata una rivisitazione anche abbastanza pesante delle linee troppo semplici e difficilmente conciliabili dello Zeta animato.
La versione Super Robot è praticamente il riassunto delle varie correnti ed è, in piccolo, il SOC DX. Tanto più ora che ha una colorazione molto simile, soprattutto nei toni del blu.
Conclusioni e Pagella
Una recensione molto breve, perché il dato di fatto è che il modello analizzato è un repaint del primo Super Robot Chogokin.
Non ci sono state modifiche, è solo stato applicata una nuova finitura per le parti in nero ed usati toni più accesi e caldi per le parti blu e grige.
La dotazione, seppur apprezzabile, con la presenza dello scrander, è comunque un po’ scarsa, per l’esborso richiesto. Qualche accessorio in più magari inedito, sarebbe stato auspicabile e vivamente apprezzato.
Per rispondere alla domanda di inizio recensione, posso dire che se avete in collezione il primo SRC, non c’è alcun motivo sensato per comprare questa versione, ma spesso buon senso e passione non camminano assieme.
E’ comunque un gran bel gingillo, fermo restando che i veri Chogokin son ben altra cosa.
- Bella la colorazione, bella la grafica della scatola
- Estremamente posabile
- lo Scrander è compreso
- è solo un recolor
- possibile che dopo un po’ le articolazioni diventino flaccide
- piccolino, al momento non si affianca bene a nulla, in vetrina
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